domenica 26 aprile 2009

Alla fine se le domeniche sono tutte così comincio a non odiarle più tanto.
E' vero che piove, diluvia, c'è vento, freddo, fango, cose che volano (e che io tra poco devo uscire), però c'è mio padre che ascolta con le cuffie (finalmente un po' di pace) la radiocronaca delle partite, mentre mia mamma vaga per casa cercando dei denti finti (non fate domande, non saprei rispondere) e il mio cane si rotola davanti alla stufetta elettrica mugolando. 
Cosa c'è di meglio di una famiglia di matti?
Intanto io rubo custodie dei cd alle sorelle delle amiche (licenza poetica, l'amica è una sola, e una sola è la sorella), mi aggiro per la palestra con le occhiaie fino alle ginocchia, parlo uno strano mix di dialetti, guardo film, rimango basita davanti al banco frigo al supermercato (non hanno i canederli!), vivo tra qt8 e la bovisa, guido con i finestrini giù e organizzo cene a casa mia.
Sto un po' perdendo di vista le priorità (studio? cos'è?), ma mi diverto un sacco, mangio, ingrasso e son felice.
tiè.

sabato 4 aprile 2009

Io vorrei tanto sapere perchè quella sera che ero arrabbiata e delusa e disperata, e non sapevo dove sbattere la testa e volevo andarmene ma non potevo perchè fuori c'erano mille mila persone e io ero in mutande, e poi pioveva e faceva caldo e io quello spazietto in cui eravamo non lo sopportavo più, e mi mancava l'aria da quanto mi ribolliva il sangue nelle vene e volevo solo fumarmi una sigaretta, e zitta con lo stomaco che si voleva rivoltare speravo che tu solo guardando i miei occhi tristi potessi cambiare idea e che ti rimangiassi le tue stesse parole, e tu invece quelle parole continuavi a ripeterle per essere chiaro, ecco, io vorrei sapere perchè non ti ho tirato due ceffoni, non sono uscita mandando a cagare chiunque, non sono scoppiata in un pianto a dirotto, non ti ho detto che le tue parole erano orribili e non ti ho fatto capire che mi sentivo svuotata e finita, e vorrei sapere perchè sono stata nel mio angolino in silenzio senza riuscire a capire cosa era successo e se era successo davvero e mi sembrava di diventar matta e ti dicevo "lo so, lo so" aggrappandomi al fatto che almeno in quel momento eravamo insieme e che è stupido, ma almeno di quello ero contenta.
Sì, sono un po' cretina, lo ammetto.